giovedì 29 novembre 2012

SETTIMA PUNTATA - APPENDICE

... PER LA PRECISIONE...

Leggendo il mio ultimo post, si potrebbero collegare le proteste odierne con il ritorno in Yugoslavia o la Tito-nostalgia...In realtà no, si protesta contro il malgoverno, dimostrando che la crisi si fa sentire anche da questa parte delle Alpi. Però, in verità, va detto che anche in Slovenia esiste un diffuso sentimento di "Yugo-nostalgia" e "Tito-nostalgia".

Nel 2006, in Lituania, un parroco di Lazdinaj, un quartiere periferico di Vilnius, nello spiegarmi la caduta dell'Unione Sovietica e la contemporanea epoca post-Sovietica, mi disse che "affinché vi sia cultura in una famiglia, è necessario che tre persone conseguano una laurea: il nonno, il padre e il figlio". Intendeva dire che l'Unione Sovietica è crollata proprio quando il tessuto sociale era pronto.

Alla facoltà di sport a Lubiana, il discorso è simile. "La mia generazione non sarebbe mai stata in grado di orchestrare la guerra: era la generazione dei miei genitori, che ricordava bene il dopo-guerra e gli scontri tra ustascia, cetnici eccetera. La generazione dei miei genitori ragionava ancora secondo le nazionalità: i serbi, i croati, i bosniaci... Per me eravamo tutti yugoslavi".

Effettivamente, viste da fuori, le nazioni nate dopo lo smembramento della Yugoslavia, sembrano come gli eredi in una ricca famiglia: si sono cioé spartiti un unico grande e ricco patrimonio linguistico, culturale, territoriale, culinario in sei* parti. Prendendo come termine di paragone l'Italia - che si allunga parallelamente sul Mediterraneo rispetto alla ex Yugoslavia - rimane difficile trovare così tante analogie tra un pugliese, un valdostano, un laziale e un romagnolo (senza considerare le isole). Eppure l'Italia è unita, unica nella sua splendida eterogeneità, tutta latina. In Yugoslavia, specialmente le nuove generazioni, si concentrano sulle minime differenze senza vedere le innumerevoli continuità tra le "micro-nazionalità" che si sono create dopo il 1991. E senza considerare che se la Yugoslavia fosse unita oggi, sarebbe un attore probabilmente molto forte all'interno del panorama europeo. Basti pensare al turismo e sommare le quote di Croazia, Slovenia e Montenegro: sarebbe sicuramente una delle prime destinazioni nel Mediterraneo.

"Ma poi sai, dipende molto dai genitori e dalla famiglia nella quale cresci...", mi sento dire. E non posso non sottoscrivere in pieno...

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