giovedì 29 novembre 2012

SETTIMA PUNTATA

…ALL'IMPROVVISO....TITO!

"In Slovenia ci vorrebbe il vostro Monti..." mi sento dire da un prof della Facoltà di Sport a Lubiana: "Da noi le elezioni non le vince il partito col consenso maggiore, lo vince chi mobilita il proprio elettorato: in Europa di solito si cambia ogni due legislature, da noi si cambia ogni quattro anni. Prima c'era il centro-destra, non andava bene, ha vinto il centro-sinistra, non andava bene, da un anno c'e' il centro destra, e non va bene... Il panorama politico e' troppo diviso, non si puo' andare avanti cosi... Di solito sui forum di internet si dibattono le notizie: c'e' qualcuno che e' di destra, qualcun altro di sinistra... Ognuno esprime la propria opinione, di solito si discute. Oggi no: tutti sono contro il sistema, ci sono proteste tutti i giorni in varie citta'. E' come in Egitto: se dopodomani ci sarà tanta gente, forse il primo ministro si dimette... ma non c'e' un organizzatore: è tutto a mezzo Facebook...“.

In effetti, al grido di „gotof je“ (è finito) – simile a quello usato dalla piazza belgradese al momento dell'arresto di Milosevic – diverse migliaia di manifestanti sono scese in piazza a Maribor per chiedere le dimissioni del sindaco Franc Kangler, accusato di corruzione e clientelismo in una decina di processi a suo carico, che ovviamente non intende rinunciare al suo incarico. La folla ha protestato anche contro la corruzione e il malgoverno del paese, finché la polizia in assetto anti-sommossa, affiancata da unità a cavallo, non ha caricato. Varie manifestazioni, di varia entità, si sono registrate – prima e dopo Maribor – in altre città della Slovenia, incluse la capitale Lubiana, Kranj, Postumia e Capo d'Istria.

In realtà la situazione è più complessa: correva l'anno 2008 quando, nel bel mezzo della campagna elettorale slovena, un'emittente televisiva finlandese accusava il primo ministro uscente Janez Jansa e Karl Erjavec - il ministro della difesa slovena uscente, esponente del partito dei pensionati - di corruzione per una fornitura di carri armati. Nel giro di poche settimane, in Finlandia i responsabili sono stati puniti. Dopo una legislatura tra i banchi dell'opposizione, Janez Jansa è tornato a essere primo ministro, mentre Karl Erjavec è passato dal dicastero della difesa (fino al 2008) a quello degli esteri (dal 2011), passando attraverso quello dell'agricoltura (dal 2008 al 2011, nel governo di centro-sinistra). Gli sloveni rinnegano la loro matrice balcanica, ma dal punto di vista politico, non sembrano certo scandinavi.

Domando: certo, ma quando questi politici sono stati eletti, gli elettori non lo sapevano? "Si, lo sapevano, ma Maribor è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso....". In Slovenia si protesta contro il sistema e contro la classe politica, chiedendo le dimissioni del governo. Che forse non servirebbero, secondo alcuni, in quanto tutti i gioverni europei stanno "pagando" la crisi internazionale.

Oggi è il 29 Novembre – giorno della repubblica Yugoslavia: non può non scappare un commento sul recente passato. „Ogni tanto mi viene nostalgia della Yugoslavia: certo, ai tempi del referendum ho votato per l'indipendenza, non credo si possa tornare indietro e non si poteva certo andare avanti. Però quando c'era Tito era diverso. La Yugoslavia era un grande paese rispettato da tutti. Certo, alcuni dicono che era dittatore, ma di sicuro la situazione non era come in Corea. Una volta ho fatto un viaggio in Thailandia, mi ero preparato l'itinerario, avevo uno scalo di 18 ore: mi hanno controllato il passaporto, non lo conoscevano. Di dove sei? Slovenia. E' membro dell'Unione Europea? No. Ce l'hai il visto? No. Non puoi passare. Son rimasto 18 ore bloccato in aeroporto. Col passaporto yugoslavo non sarebbe successo... Guarda qua!“. E parte un video che celebra la parabola titina, con sottofondo musicale: „Vedi, siamo stati tutti pionieri da bambini...Questo è il giorno dei giovani, era il Suo compleanno...L'economia andava bene...Eh, qui invecchiava...Ecco! Ferma! Guarda qua: questa è Hajduk Spalato – Stella Rossa. Li vedi? Sono due giocatori che piangono, uno per squadra, tutto il pubblico piangeva, serbi e croati...Mai successo prima e mai risuccederà, penso. Alla radio diedero la notizia che Tito era morto. Non ricordo se ho pianto, ma anche io ero triste. Questi sono i funerali: c'erano tutti, mancava solo Carter, che poi ha ammesso di aver fatto un errore a non andare. Guarda, quello è Pertini! Quello è della Corea...C'era la Tatcher, c'erano i re scandinavi: non certo erano filo-comunisti e nessuno ha mandato un rappresentante. C'erano tutti...mai successo prima e secondo me non succederà più“.

L'idea era di incontrarsi per sviluppare un progetto sull'inclusione sociale attraverso lo sport, ma il discorso ha preso una piega diversa....Per fortuna che non è saltato fuori l'argomento Gotovina-Markac...

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