… FUNGHETTI!
Che piano è? ...Chi sei,
l'elettricista, l'idraulico...a chi appartieni...come ti chiami?
...Goffredo....(ghigno)...va bene, d'accordo...quanti anni puoi
avere? […] va bene, ti chiami Goffredo...accomodati...beh...non è
la situazione che mi scuote, nemmeno la posizione,...ma tu sei
veramente brutto, molto brutto....(...Antonio?) FUNGHETTI! FUNGHETTI!
Diciamo che il coraggio ce l'ho, è un po' la paura che mi frega!
Antonio Albanese tornò a casa così:
la moglie, incinta, aveva voglia di funghi e lui uscì a
comprarglieli. Tornò che la bambina aveva tre anni, la moglie un
altro, che sarà però presto liquidato.
E' sempre difficile rientrare dopo una
lunga pausa, anche se la mia è circa un terzo rispetto all'uomo di
acqua dolce. Ma state tranquilli: non ci sono né funghetti e né
pargoli in vista. E' cambiato molto su molti piani (personale,
professionale, sentimentale e familiare), ma molte cose son rimaste
uguali. E' la vita, mi direte voi. E c'avete ragione, ribadisco io.
Ebbene, sono sempre a Lubiana, continuo
a sbarcare il lunario grazie a finanziamenti comunitari,
arrabattandomi tra progettini e progettuncoli che mi consentono di
galleggiare: sto provando a costruire un buon network di contatti e
credibilità. Tutto è precario, ma per ora sembra reggere.
“Si, ok, van bene i funghetti,
l'acqua dolce, i progettuncoli e tutto quello che vuoi tu...ma
perché proprio oggi 'sto post?” Da tempo stavo pianificando di
tornare a scrivere, ma ho cincischiato troppo, la scusa del "non ho
tempo" ha retto troppo a lungo. Oggi finalmente mi son deciso.
Stamattina mi stavo guardando allo
specchio. Al mio arrivo in Slovenia, oltre un anno fa, avevo (forse e
addirittura) qualche capello in più. Mi pare l'altro ieri quando,
nei campi della periferia milanese, tiravo calci a un pallone. Mi
pare ieri quando prendevo la patente, scorrazzando con la mitica Golf bianca del '92, al ritmo di Gigi d'Agostino, tra i palazzoni di
Pieve. Mi paiono ieri anche i tempi dell'Università, delle vacanze a
Riccione, di Sprint e Sport, della palestra AGS e di varie
scorribande, tra monti abruzzesi, pianure nordiche e poi oltre le Alpi, in mille altri angoli d'Europa.
“Si, va beh...ma perché proprio oggi?”. Un
attimo, ci arrivo.
Ogni volta che finisco su Facebook, nel
minestrone di post, inviti, foto e status più o meno intelligenti,
vedo molti volti amici incrociati più o meno fugacemente, con cui ho
condiviso esperienze, momenti, gioie, serate danzanti, allenamenti,
partite, lezioni, vita da pendolare e quant'altro.
Spesso i vari social media vengono
draconianamente accusati di rovinare i rapporti interpersonali.
Dall'altra parte però nel mio caso rimangono uno strumento molto
utile per rimanere agganciato a molte persone care. E da buon
curioso, mi chiedo che cosa ha riservato loro la vita, che persone
son diventate, che cosa stanno facendo, dove abitano, che vita fanno,
se son rimasti i “cazzoni”di un tempo, se hanno imparato a
cambiar pannolini o se poi quella laurea lì è servita davvero a
qualcosa.
E mi rammarico di abitar lontano. E di
non trovare mai il tempo per incontrarci quando torno, in quanto la
mia famiglia merita una parte cospicua nelle ahimè troppo rare
puntate in terra italica.
“Ok, bravo, belle parole. Ma che
c'entra tutto questo con la vita a Lubiantograd?”. Forse non molto,
ma una delle ultime cose che ho imparato è che domani potrebbe
essere troppo tardi. E che bisogna fare le cose che ci si sente di
fare. Per cui oggi mi andava di scrivere e ho scritto.
“Si, va bene, ma ci vuoi dire che succede
ora a Lubiantograd?”. Ve lo racconerò nel prossimo post, speriamo in
meno di un anno!
Statemi bene, a presto!