giovedì 23 gennaio 2014

QUINDICESIMA PUNTATA

… FUNGHETTI!

Che piano è? ...Chi sei, l'elettricista, l'idraulico...a chi appartieni...come ti chiami? ...Goffredo....(ghigno)...va bene, d'accordo...quanti anni puoi avere? […] va bene, ti chiami Goffredo...accomodati...beh...non è la situazione che mi scuote, nemmeno la posizione,...ma tu sei veramente brutto, molto brutto....(...Antonio?) FUNGHETTI! FUNGHETTI! Diciamo che il coraggio ce l'ho, è un po' la paura che mi frega!

Antonio Albanese tornò a casa così: la moglie, incinta, aveva voglia di funghi e lui uscì a comprarglieli. Tornò che la bambina aveva tre anni, la moglie un altro, che sarà però presto liquidato.

E' sempre difficile rientrare dopo una lunga pausa, anche se la mia è circa un terzo rispetto all'uomo di acqua dolce. Ma state tranquilli: non ci sono né funghetti e né pargoli in vista. E' cambiato molto su molti piani (personale, professionale, sentimentale e familiare), ma molte cose son rimaste uguali. E' la vita, mi direte voi. E c'avete ragione, ribadisco io.

Ebbene, sono sempre a Lubiana, continuo a sbarcare il lunario grazie a finanziamenti comunitari, arrabattandomi tra progettini e progettuncoli che mi consentono di galleggiare: sto provando a costruire un buon network di contatti e credibilità. Tutto è precario, ma per ora sembra reggere.

“Si, ok, van bene i funghetti, l'acqua dolce, i progettuncoli e tutto quello che vuoi tu...ma perché proprio oggi 'sto post?” Da tempo stavo pianificando di tornare a scrivere, ma ho cincischiato troppo, la scusa del "non ho tempo" ha retto troppo a lungo. Oggi finalmente mi son deciso.

Stamattina mi stavo guardando allo specchio. Al mio arrivo in Slovenia, oltre un anno fa, avevo (forse e addirittura) qualche capello in più. Mi pare l'altro ieri quando, nei campi della periferia milanese, tiravo calci a un pallone. Mi pare ieri quando prendevo la patente, scorrazzando con la mitica Golf bianca del '92, al ritmo di Gigi d'Agostino, tra i palazzoni di Pieve. Mi paiono ieri anche i tempi dell'Università, delle vacanze a Riccione, di Sprint e Sport, della palestra AGS e di varie scorribande, tra monti abruzzesi, pianure nordiche e poi oltre le Alpi, in mille altri angoli d'Europa.

“Si, va beh...ma perché proprio oggi?”. Un attimo, ci arrivo.

Ogni volta che finisco su Facebook, nel minestrone di post, inviti, foto e status più o meno intelligenti, vedo molti volti amici incrociati più o meno fugacemente, con cui ho condiviso esperienze, momenti, gioie, serate danzanti, allenamenti, partite, lezioni, vita da pendolare e quant'altro.

Spesso i vari social media vengono draconianamente accusati di rovinare i rapporti interpersonali. Dall'altra parte però nel mio caso rimangono uno strumento molto utile per rimanere agganciato a molte persone care. E da buon curioso, mi chiedo che cosa ha riservato loro la vita, che persone son diventate, che cosa stanno facendo, dove abitano, che vita fanno, se son rimasti i “cazzoni”di un tempo, se hanno imparato a cambiar pannolini o se poi quella laurea lì è servita davvero a qualcosa.

E mi rammarico di abitar lontano. E di non trovare mai il tempo per incontrarci quando torno, in quanto la mia famiglia merita una parte cospicua nelle ahimè troppo rare puntate in terra italica.

“Ok, bravo, belle parole. Ma che c'entra tutto questo con la vita a Lubiantograd?”. Forse non molto, ma una delle ultime cose che ho imparato è che domani potrebbe essere troppo tardi. E che bisogna fare le cose che ci si sente di fare. Per cui oggi mi andava di scrivere e ho scritto.

“Si, va bene, ma ci vuoi dire che succede ora a Lubiantograd?”. Ve lo racconerò nel prossimo post, speriamo in meno di un anno!

Statemi bene, a presto!