mercoledì 12 febbraio 2014

DICIOTTESIMA PUNTATA

BRAVO TINA !!!

Finalmente lo storico brindisi tanto atteso in Slovenia è arrivato: Tina Maze, uno dei talenti più cristallini nella storia dello sci, ha staccato il miglior tempo nella discesa libera di Sochi. Un bicchiere non manca nemmeno per la svizzera Dominique Gisin, oro ex aequo. E nel puro spirito presereniano dei vicini che diventano amici, c'è spazio anche per i colori italiani: non tanto per Daniela Merighetti, ottima quarta ma fuori dal podio per soli 17 centesimi, quanto per il team di Tina, composto prevalentemente da italiani: Andrea Massi, fidanzato e capo allenatore, Paolo Pini, allenatore, e Paolo Vianello...No, non è quello della RAI, ma la persona che prepara gli sci.
 
E quei dieci centesimi che avevano tenuto la Maze giù dal podio nella combinata, hanno impedito un ex aequo a tre, con l'altra svizzera Lara Gut (una che val la pena googolare), fisicamente (e scherzosamente?) sbattuta giù dal gradino più alto del podio da una “culata” della Maze, poco dopo la consegna dei fiori per le foto di rito.

E su Facebook è tutto un "bravo Tina", che suona strano all'orecchio italico: per via di una regola grammaticale che non sto qui a spiegare (anche perché non la so), il nostrano "bravo" da queste parti non varia, né al femminile, né al plurale. E si usa solo per indicare un gesto, un'azione, effettuata con bravura (sostanzialmente non si dice "bravo a cucinare" ma si dice "bravo" a una persona subito dopo che ha cucinato qualcosa di buono). E se Ibrahimovic per gli svedesi è semplicemente Zlatan e Maradona è (un po' per tutti) solo Diego, la Maze per gli sloveni è semplicemente Tina (che tra parentesi parlotta un discreto italiano).

E Tina era ovviamente la principale indiziata per una medaglia slovena, che era nell'aria. Se l'anno scorso stravinse la Coppa del Mondo battendo tutti i record, quest'anno ci si aspettava una grande Olimpiade per riscattare una stagione fin qui tra il discreto e l'anonimo (è quinta in classifica generale).

Il medagliere sloveno ora include un oro (Tina), un argento (Peter Prevc, salto con gli sci) e due bronzi (Gregorin, biathlon; Fabjan, sci di fondo). C'è attesa anche per altre medaglie, in particolare dal salto con gli sci al maschile, che da queste parti gode di fama e attenzione mediatica sconosciute nello stivale. 

Che il mio post di ieri abbia portato bene? E allora, già che ci siamo, ma una medaglia d'oro anche per l'Italia, no?

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