RIFLESSIONI DOMENICALI
BELGRADESI
Ma sai che ieri Milica
e Goran mi hanno fatto i complimenti per il blog?...Si, beh, scrivi davvero
bene, a proposito, sai che c’e’ una cosa che volevo dirti da un po’? Alcune
volte sei troppo supponente, te la tiri troppo... Chi ti conosce magari capisce
pure lo spirito con cui scrivi, pero’ chi si trova a leggere dopo averti
conosciuto da poco magari potrebbe pensare “Ma questo qua che cazzo vuole?
Perche’ non se ne torna a casa sua?”....Si, ma sai cosa? E’ che il blog e’ un
po’ una valvola di sfogo, scrivere mi aiuta...Proprio questo e’ il punto:
dovresti essere piu’... simpatico, e magari concentrarti di piu’ sugli aspetti
positivi, non solo su quelli negativi. Sei pure bravo a scrivere, voglio
dire...”. Fiuh....uhhh....Zac! La luce si illumina, stoccata valida!
Obiezione accolta,
parola alla difesa. Mi avvalgo della facolta’ di non rispondere, rimettendomi
alla clemenza della corte.... Chiedo di rinviare l’udienza per legittimo
impedimento...Anzi, no, ho problemi di salute, ecco il certificato medico...Maledette
toghe rosse!!! In effetti Federico, l’interlocutore di cui sopra, pur non
essendo un giudice, e’ uno che con la destra proprio non va d’accordo,
piuttosto gira a sinistra tre volte. Pero’ ha centrato il bersaglio: in
effetti, a questa cosa qua, ci pensavo da un po’.
Il punto e’ che
ironia, auto-ironia e sarcasmo, sono il mio pane quotidiano, la mia
quintessenza, le lenti con cui osservo il mondo. Sinceramente, non mi e’ mai
parso di usare un metro di giudizio diverso tra me stesso e gli altri, o nel
valutare una citta’ e l’altra, l’Italia, la Slovenia o qualsiasi altra nazione.
Piu’ che critica supponente, l’idea e’ di sdrammatizzare e (far) sorridere.
Il problema sta tutto
nelle dosi. Un bicchiere di buon vino impreziosisce il pasto. Tre bicchieri di
vino con la compagnia giusta riconciliano col mondo. Un paio di bottiglie ti
rendono difficile il risveglio. Se una sbornia ogni tanto e’ pure plausibile -
magari anche auspicabile -, l’eccesso di vino e’ dannoso, controproducente,
sbagliato.
E cosi, anche a un
provetto blogger, puo’ capitare di eccedere con i pesi, senza badare troppo ai
contrappesi. Sia pero’ ben chiara una cosa: l’idea di concedere asilo o
cittadinanza (ma nemmeno uno striminzito permesso di soggiorno temporaneo)
all’arroganza, alla (pretesa di) perfezione non ha mai nemmeno sfiorato l’idea
del creatore-padre-padrone di Lubiantograd.
Tutto comincia nel
2006 quando un ragazotto scopriva entusiasta la Lituania. Dopo aver spedito due
email a una lista infinita di amici, si rendeva conto che un blog forse sarebbe
stata una soluzione piu’ pratica: nasceva cosi Cronache Lituane, “un
“blog-reality-show” con un solo concorrente, senza eliminazioni e televoto”.
L’idea di affacciarsi a una “finestra su un mondo nuovo”pareva piacere. E cosi
sono arrivati Mai dire rom, Danimarcantonio, il Corriere della Serbia e
Lubiantograd. Il ragazzotto sta cercando di crescere, allargare le vedute,
diventare un uomo. La prospettiva forse e’ cambiata, ma la voglia di
raccontare, di raccontarsi, di scrivere e di condividere e’ rimasta la stessa.
Stimolare la curiosita’, fornire spunti di riflessione, smontare i pregiudizi,
prendere tutto alla leggera, col sorriso. Alcune volte ci si riesce, altre no.
E dire che ieri era il
mio compleanno, non lo festeggiavo dai tempi di Cristina D’Avena, dei
Fivelandia, della Cocacola e Fanta come bevande. E’ stato bello ritrovarsi a
Belgrado dopo qualche anno e festeggiare con Federico - fido compagno di
battaglie in mille avventure belgradesi -, la cui torta non fa rimpiangere
troppo quella della mamma (sentita via Skype).
E’ stato bello
rivedere e conoscere meglio persone incontrate fugacemente in vari angoli di
Europa. E ritrovare nel fluente italiano di Milica (studentessa serba, ex
Erasmus) una melodia vagamente romanesca e negli occhi di Goran la voglia di
esprimersi nella lingua di Dante, appresa qualche anno fa, un pelo arrugginita
ma sempre efficace. E festeggiare con Sanja, Marina, Natasa e Nevena,
conosciute nel passato piu’ o meno recente in training e seminari. Divertirsi e
ballare, fino a notte fonda. E risvegliarsi senza mal di testa,
sorprendentemente.
Sai cosa mi e' mancato
di Belgrado? I cevapi da 'Cevabdzinica Sarakevski. E sai che c'e'? Ho fame,
vado a mangiare. Buona domenica!
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